Esperia - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 L’unico edificio di culto presente nel borgo è la piccola chiesa di Santa Maria delle Grazie, costruita in stile barocco durante l’arco del XVII secolo.
 Notevole la Chiesa di Santa Maria Maggiore, con una pala d’altare del pittore Zuccari ed il monumento a donna Sveva Castani.
 Notevole la Chiesa di Santa Maria Maggiore, con una pala d’altare del pittore Zuccari ed il monumento a donna Sveva Castani.
 In Santa Maria Maggiore, a Esperia sup., si possono ammirare un’opera del pittore Taddeo Zuccari, la statua lignea del protettore San Clino abate, che si dice riprenda i lineamenti di Clino Rosselli, ed un bassorilievo del 1521.
 Nella chiesa barocca della Madonna di Loreto si conserva una Madonna lignea risalente al XVI secolo e due opere del pittore Luca Giordano.
 Vi sono poi le chiese di San Donato, di Santa Maria di Montevetro, con affreschi del XV, ed il secentesco Santuario della Madonna delle Grazie, ampliato nell‘Ottocento, che si trova accanto ai resti del castello.
  Dell’antico monastero di San Pietro in Foresta oggi purtroppo rimane solo una torre. Recentemente (2006) in località San Martino, sono state scoperte e attualmente in fase di studio, orme di dinosauro di diverse specie. I primi studi fanno risalire queste impronte presumibilmente a 250milioni di anni fà.
 Il Castello
 Per arrivare al Castello si riprende l'auto e si percorre una ripida e stretta strada che gira a spirale intorno alla montagna con scorci di incomparabile bellezza sulla valle sottostante. In alto, sulla sinistra, a 511 metri di altitudine, su una spianata di monte Cecubo, di fronte ai resti del castello, s'incontra il Santuario della Madonna delle Grazie. Il complesso religioso costruito nel secolo XIII dagli Angioini costituiva la Cappella interna della Rocca. Come il Castello, anche la Cappella subì nel corso dei secoli danni e deturpazioni, ma la profonda devozione degli abitanti del luogo contribuì al recupero e all'ampliamento del piccolo tempio. Al1720 risale il restauro del Santuario nelle forme attuali, arricchito di stucchi artistici e preziosi affreschi, mentre agli anni trenta di questo secolo risalgono i lavori di ampliamento del Convento e la realizzazione del loggiato che si affaccia sulla Valle del Liri. Di fronte i resti del Castello: le torri e i lunghi tratti dell'ampia cerchia muraria, testimoniano un'epoca di lotte, di assedi, di predominio e di ricchezza della cittadina aurunca. Edificato sulla sommità del monte Cecubo intorno all'anno 1103 dal principe normanno Guglielmo Blosseville, duca di Gaeta, il castello di Esperia ha sempre avuto una grande rilevanza strategica: nel corso dei secoli ha rappresentato un importante presidio di frontiera situato in prossimità del confine del Regno di Napoli con i possedimenti normanni di Pontecorvo e di Aquino, con la Terra di S. Benedetto e con il Ducato di Gaeta. Il Castrum costituiva la porta settentrionale di accesso ai monti Aurunci, rappresentando per secoli l'avamposto del sistema difensivo del territorio e della fortezza di Gaeta. Passò di mano in mano subendo numerosi attacchi e devastazioni, anche nei vicini villaggi rurali. L'area del castello è anche il punto di partenza per interessanti escursioni: Valle Gaetano, m. Petrella, m. Faggeta, Campo di Venza, m. Redentore. Qui non è difficile incontrare qualche esemplare di "cavallino esperiano", l'unico, vero cavallo selvaggio d'Italia, minacciato di estinzione. Un "cavallo di razza" da proteggere e valorizzare.
 Il territorio di Esperia, uno dei più vasti della Ciociaria, offre possibilità di escursioni naturalistiche fra le più belle e riposanti. Dalla cima delle sue montagne più alte si gode un meraviglioso panorama del mare Tirreno.